Malattie vascolari
Per malattie vascolari si intendono quelle malattie che interessano i vasi sanguigni.
Una prima distinzione va fatta fra malattie vascolari che interessano i vasi arteriosi o venosi.
I vasi arteriosi sono quei tubi che portano il sangue arterioso, cioè il sangue ricco di elementi vitali( ossigeno, proteine,aminoacidi,sali minerali,ferro e quantaltro) dal cuore agli organi periferici ( cervello,polmoni,organi addominali quali reni, stomaco, intestino, pancreas) e ai muscoli degli arti superiori ed inferiori.
I vasi venosi sono quei tubi che portano dalla periferia al cuore il sangue venoso ricco di “ scorie metaboliche” ; il sangue venoso ritorna al cuore, viene ossigenato dai polmoni e viene ripompato sano dal cuore alla periferia.
La struttura dei vasi arteriosi è completamente diversa da quella dei vasi venosi.
Infatti nelle arterie il sangue, per essere pompato in periferia subisce una pressione molto piu' elevata di quella riscontrata nelle vene.
Le arterie hanno delle pareti molto robuste mentre quelle delle vene sono molto lasse.
Le malattie che interessano le arterie sono completamente diverse rispetto a quelle che interessano le vene.
Nelle arterie le lesioni patologiche sono caratterizzate dalle erosioni delle pareti causate dalla stato pressorio elevato, nella vene la malattia è prevalentemente dovuta ad un rallentamento circolatorio.
Nelle arterie si assiste alla formazioni di placche, una sorta di calcificazione che riduce il calibro del vaso arterioso causando un deficit di irrorazione all'organo che quell'arteria vascolarizza: piu' il vaso è ristretto piu' sono le probabilità di scarsa irrorazione e di sofferenza per scarso arrivo di materiale nutritivo: si assiste alla cosidetta ischemia cerebrale( ictus cerebrale), cardiaca ( infarti), renale ( insufficienza renale) etc.
A livello del grosso vaso addominale ( aorta addominale) la malattia arteriosa consiste in uno sfiancamento delle pareti arteriose con formazione di dilatazione della parete ( aneurisma).
Per le malattie venose poiché i vasi venosi sono a bassa pressione non si riscontrano lesioni di parete ma solo rallentamenti di circolazione sanguigna che portano all'aggregazione di sangue con formazione di coaguli e trombi che si depositano all'interno del vaso venoso causandone l'occlusione trombotica appunto con formazione di tromboflebiti e di diffusione a distanza dei trombi ( tromboembolie polmonari).